COD. 246 - Lo Stato dell’arte nel rischio idraulico delle città d’arte - 18 ott
CFP: 4
Iscrizioni terminate
Ora: 08:30
Durata: 5.30 Ore
Il rischio idraulico delle città d’arte è un tema di grande attualità e rilevanza, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici e di aumento del rischio di alluvioni e la difesa idraulica delle città d’arte è caratterizzata da una pluralità di approcci e di esperienze, che spaziano dalla prevenzione alla gestione dell’emergenza, dalla pianificazione territoriale alla progettazione di opere e infrastrutture, dalla sensibilizzazione alla partecipazione dei cittadini e degli stakeholder.
Il Seminario si propone di dare un contributo per chiarire, sulla base di dati scientifici e tecnici, quale sia l’effettiva situazione in atto nelle città d’arte con particolare riferimento a Roma, Firenze e Venezia e quali siano le misure e le migliori strategie da adottare nell’Ingegneria delle Acque per valutare e ridurre il rischio idraulico nelle aree metropolitane fortemente antropizzate e ricche di patrimoni storici, architettonici e artistici.
L’obiettivo dell’incontro è quello di raccogliere i contributi di coloro che hanno approfondito gli effetti dei fattori concorrenti per la valutazione del rischio idraulico e il loro impatto sulla progettazione delle opere e, più in generale, sull’attività professionale imponendone un diverso approccio.
La difesa idraulica delle città d’arte richiede infatti un approccio multidisciplinare e integrato, che coinvolge diversi attori e competenze, come ingegneri, architetti, urbanisti, storici, archeologi, geologi, ecologi, sociologi, economisti, amministratori, cittadini, ecc. Alcuni degli aspetti da considerare sono:
• la previsione, che consiste nell’insieme delle attività dirette all’identificazione e allo studio degli scenari di rischio possibili, per le esigenze di allertamento e pianificazione del Servizio nazionale della protezione civile;
• la prevenzione, che sulla scorta delle analisi e delle valutazioni del rischio, consiste nell’insieme delle attività di natura strutturale e non strutturale, dirette a evitare o a ridurre la possibilità che si verifichino danni conseguenti a eventi calamitosi, nella pianificazione territoriale e nella regolamentazione urbanistica, nella manutenzione e nel monitoraggio delle opere esistenti, nella realizzazione di nuove opere di difesa e di mitigazione, nella promozione di una cultura della sicurezza e della responsabilità civile;
• la gestione dell’emergenza, che consiste nella mobilitazione e nel coordinamento dei mezzi e delle risorse, nella protezione e nel salvataggio delle persone e dei beni, nell’informazione della popolazione durante la fase emergenziale, nella gestione dei rifiuti e dei materiali inquinanti;
• il superamento dell’emergenza, che consiste nell’attuazione coordinata delle misure volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita e di lavoro, per ripristinare i servizi essenziali, oltre che alla ricognizione dei fabbisogni per la ripresa delle normali condizioni di vita e la vera e propria ricostruzione, che consiste nella riparazione e nel restauro delle opere danneggiate o distrutte, nella riqualificazione e nel recupero delle aree colpite, nella valorizzazione e nella fruizione del patrimonio culturale, nella ripresa delle attività economiche e sociali, nella revisione e nell’aggiornamento dei piani e delle norme.
La corretta prevenzione idraulica è un processo che mira a ridurre il rischio di alluvioni e inondazioni, proteggendo le persone, i beni e l’ambiente. Per fare ciò, è necessario valutare i possibili danni che potrebbero derivare da un evento idraulico estremo, considerando sia gli aspetti fisici, sia quelli economici e sociali.
La valutazione del rischio idraulico si basa su diversi elementi, tra cui:
• la pericolosità, ovvero la probabilità che si verifichi un evento idraulico di una certa intensità e durata, in una determinata area;
• l’esposizione, ovvero il numero e il tipo di elementi esposti al pericolo idraulico, come persone, edifici, infrastrutture, attività economiche, beni culturali e ambientali, ecc.;
• la vulnerabilità, ovvero il grado di suscettibilità al danno degli elementi esposti, in funzione delle loro caratteristiche fisiche, funzionali, strutturali, ecc.
La valutazione quantitativa dei possibili danni da alluvione consente di:
• identificare le aree a maggior rischio e le priorità di intervento;
• stimare i costi e i benefici delle opere di protezione e mitigazione;
• comparare diversi tipi di rischi e scegliere le strategie più efficaci ed efficienti;
• sensibilizzare e coinvolgere gli attori coinvolti nella gestione del rischio.
Ore 8:30 - 9:00
Registrazione dei partecipanti
Ore 9:00 - 9:30
Saluti istituzionali e introduttivi
Dott. Ing. Luca Marta
Direttore Direzione Lavori Pubblici, Infrastrutture e Innovazione Tecnologica Regione Lazio
Avv. Giuseppe Napolitano
Direttore Dipartimento Protezione Civile Roma Capitale
Dott. Ing. Massimo Cerri
Presidente Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma
Dott. Ing. Giorgio Martino
Presidente Sezione Italia centrale Associazione Idrotecnica Italiana
Coordina
Prof. Ing. Francesco Napolitano
Professore Ordinario - Università di Roma La Sapienza
Referente Area Tematica Idraulica Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma
Ore 9:30 - 11:15 - Il rischio idraulico delle città d’arte
Ore 9:30 – 10:00
"Il rischio idraulico a Venezia"
Prof. Ing. Marco Marani
Professore Ordinario – Università di Padova
Ore 10:00 – 10:30
“Il rischio idraulico a Firenze”
Prof. Ing. Fabio Castelli
Professore Ordinario - Università di Firenze
Ore 10:30 – 11:00
“Il rischio idraulico a Roma”
Prof. Ing. Aldo Fiori
Professore Ordinario - Università di Roma Tre
Ore 11:00 - 11:15 Discussione
Coordina
Prof. Ing. Corrado Paolo Mancini
Presidente Commissione Rischio idraulico – Rischio Alluvioni Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Ore 11:15 – 14:00 - Piani d’azione e programmazione
Ore 11:15 - 11:35
“L’assicurazione come strumento di gestione del rischio d’inondazione”
Prof. Ing. Giorgio Roth
Professore Ordinario - Università di Genova
Ore 11:35 - 11:55
“Previsione e prevenzione del rischio idraulico a fini di protezione civile”
Dott. Ing. Paola Pagliara
Direttrice Uff. II Attività Tecnico-Scientifiche per la Previsione e Prevenzione dei Rischi Dipartimento della Protezione Civile
Ore 11:55 - 12:15
“Monitoraggio del territorio e mitigazione del rischio idraulico”
Prof. Ing. Marco Casini
Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale
Prof. Associato – Università di Roma La Sapienza
Ore 12:15 - 12:35
“Le attività del Servizio nazionale della protezione civile nelle fasi di gestione dell’emergenza ai fini della salvaguardia dei beni culturali”
Dott. Ing. Sabato Sergio
Dirigente del Servizio Rilievo del Danno Ufficio IV Attività per il superamento dell’emergenza Dipartimento della Protezione Civile
Ore 12:35 - 12:55
“Esperienze di gestione e manutenzione delle opere idrauliche a protezione delle città storiche nel Lazio”
Dott. Ing. Giorgio Pineschi
Dirigente Area Autorità Idraulica Regionale Regione Lazio
Ore 12:55 - 13:15
“La Protezione Civile nella gestione del rischio idraulico a Roma”
Dott. Ing. Vittorio Malara
Responsabile Ufficio Rischio Meteo Idraulico e Idrogeologico Protezione Civile Roma Capitale
Ore 13:15 - 13:35
“Esperienze dai progetti europei: ARCH e SD-WISHEES”
Dott. Ing. Sonia Giovinazzi
PhD - ENEA
Dott. Emanuele Romano
Ricercatore - Istituto di Ricerca sulle Acque - CNR
Ore 13:35 - 14:00 - Discussione e Conclusioni
Coordina
Dott. Ing. Giorgio Martino
Presidente Sezione Italia centrale Associazione Idrotecnica Italiana
Consigliere Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma
Giorno | Inizio | Fine | Sede | Docenti |
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18-10-2024 | 08:30 | 14:00 | Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche - Sala Conferenze DICITA |